RAPPORTO SULL'ECONOMIA REGIONALE DI UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA
Il passaggio di testimone tra il 2024 e il 2025 sembra avvenire avvolto dalla nebbia dell’incertezza. Lo scenario geo-politico in profonda trasformazione e le tensioni internazionali, spesso degenerate in conflitti, stanno minando alle fondamenta convinzioni e comportamenti che ci hanno accompagnato per anni. In un contesto dove tutto è in perenne riconfigurazione, nel tentativo di comprendere quanto sta avvenendo e prefigurare cosa ci aspetta nei prossimi mesi la scelta migliore appare quella di affidarci all’unica certezza in nostro possesso, l’evidenza dei dati statistici.
L’Emilia-Romagna, pur non distaccandosi significativamente dalla tendenza nazionale, si conferma tra le regioni locomotiva del Paese. I dati relativi al 2024 e le previsioni 2025 segnalano la difficoltà dell’agricoltura, alle cui croniche criticità si aggiunge l’effetto devastante delle alluvioni. Fatica l’industria, non sostenuta come in passato dall’export e dagli investimenti; reggono ancora le costruzioni, ma si prospetta un 2025 in picchiata sulla spinta dell’esaurirsi degli incentivi. I numeri più confortanti vanno cercati nel settore dei servizi e in quelli dell’occupazione che, nonostante tutto, continua a crescere.
Le previsioni per l’Emilia-Romagna e relative al biennio 2026-2027 preannunciano una fase con tassi di crescita che stenteranno a distaccarsi dall’uno per cento. Ancora una volta meglio del resto del Paese, tuttavia incrementi modesti per alimentare la speranza di una ripresa apprezzabile.
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Il "Rapporto sull'economia regionale", redatto con cadenza annuale da Unioncamere Emilia-Romagna e presentato a fine dicembre, fornisce un quadro dettagliato sull'andamento congiunturale dell'anno giunto al termine e previsioni per l'anno successivo. Un'apposita sezione iniziale è dedicata ad approfondimenti tematici di questioni strutturali e di medio-lungo periodo.
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