INNODATA: L'ECOSISTEMA DELL'EMILIA-ROMAGNA IN NUMERI

L'ECONOMIA DELL'EMILIA-ROMAGNA. AGGIORNAMENTO 2024

La serie Economie regionali, realizzata da Banca d'Italia, ha la finalità di presentare studi e documentazione sugli aspetti territoriali dell’economia italiana. La serie comprende i rapporti annuali e gli aggiornamenti congiunturali sull’andamento dell’economia nelle regioni italiane.

Il quadro macroeconomico
Lo scorso anno la crescita dell'economia dell'Emilia‑Romagna si è attenuata: l'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d'Italia evidenzia un incremento del prodotto dell'1,1 per cento (3,4 nel 2022), un valore in linea con quello del Nord Est e leggermente superiore alla media italiana. L'attività ha perso progressivamente slancio nel corso del 2023, in concomitanza con l'indebolimento dei consumi e della domanda estera. Gli investimenti hanno rallentato, nonostante quelli in costruzioni siano stati sospinti da un significativo sostegno pubblico; nell'industria in senso stretto l'accumulazione di capitale ha ristagnato, risentendo dell'aumento del costo del denaro e dell'elevata incertezza sull'evoluzione del quadro congiunturale.

Le imprese
La produzione agricola si è ridotta a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli che hanno interessato tutta la regione e dell'alluvione che ha colpito la Romagna. Il valore aggiunto dell'industria in senso stretto ha segnato una flessione, vi ha inciso la riduzione delle esportazioni a prezzi costanti. La manifattura ha tuttavia mostrato segni di vitalità in alcune branche di specializzazione regionale, quali l'alimentare e la meccanica. L'espansione nelle costruzioni è proseguita, sebbene in misura più contenuta rispetto al 2022; con l'avvicinarsi del ridimensionamento degli incentivi fiscali, il comparto ha accelerato nell'ultima parte dell'anno. Anche la domanda per le opere pubbliche legata all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ha contribuito a sostenere la produzione edile. Il settore dei servizi ha continuato a crescere, ma l'attività ha rallentato rispetto all'anno precedente, risentendo dell'indebolimento della domanda interna....

Il mercato del lavoro e le famiglie
È proseguita la crescita degli occupati che sono tornati sui livelli del 2019; il tasso di disoccupazione è invece rimasto stabile su un valore contenuto nel confronto storico. Il saldo tra assunzioni e cessazioni è risultato positivo e superiore a quello del 2022; la creazione netta di posizioni lavorative ha riguardato prevalentemente i contratti a tempo indeterminato. Una quota rilevante delle imprese intervistate nell'ambito dell'indagine della Banca d'Italia ha continuato a segnalare notevoli difficoltà di reperimento del personale. Le proiezioni demografiche dell'Istat con orizzonte ventennale prefigurano un aumento della popolazione residente in regione, a fronte di una flessione in Italia, ma un suo significativo invecchiamento. Vista la ridotta partecipazione al mercato del lavoro delle classi più anziane, ne conseguirebbe una diminuzione degli attivi tra 15 e 74 anni pari a 130.000 unità...

Le aspettative
L'attività economica potrebbe trarre beneficio dal rafforzamento del commercio mondiale e dalla crescita della spesa pubblica per l'attuazione del PNRR; la riduzione dell'inflazione favorirebbe la ripresa dei redditi reali e l'aumento dei consumi. Su questo scenario gravano tuttavia rischi al ribasso legati a un eventuale acuirsi delle tensioni geopolitiche, che potrebbero incidere sia sul processo di disinflazione sia sui volumi degli scambi commerciali internazionali.

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DATA: 13 giugno 2024

FONTE: BANCA ITALIA

TEMA: ECONOMIA E LAVORO

TAGS: ECONOMIA